Gavin Harrison

21 Maggio 2011 – Ore 18.00

Park Hotel San Michele

Martina Franca (TA)

Gavin Harrison (Londra, 28 maggio 1963) è un batterista inglese, che ha fatto parte di varie formazioni internazionali ed ora è un membro del gruppo britannico dei Porcupine Tree.
Da piccolissimo inizia a suonare la tromba, volendo seguire le orme del padre, ma con scarsi risultati, così viene rapito dalle potenzialità della batteria e a 6 anni ha già le idee chiare: vuole diventare un batterista professionista.

Il suo primo drum kit è una Trixon, passa poi ad una professionale Ajax, entrambi marchi inglesi. Fino all’età di 15 anni i suoi ascolti sono prettamente jazz. Nel 1983, entra a far parte del gruppo
Renaissance, dopo aver superato un’audizione in cui ha dovuto suonare un brano di 20 minuti. Nel 1986 si presenta ad un’audizione per Iggy Pop; pur non amando e non avendo esperienza nel genere,
supera la prova e suona nel tour del 1986 dell’album Blah Blah Blah. Nel 1987 fa parte di una band chiamata Dizrhythmia (il nome deriva dal termine scientifico per definire il jetlag), insieme a Jakko
Jakszyk, Danny Thompson e Pandit Dinesh, un misto di jazz e funky in un contesto associabile a un prog.
La sua fortuna comincia in Italia nel 1989, quando il produttore di Alice, entrando in un negozio acquista l’album dei Dizrhythmia e invita la band a suonare per il tour della cantante. Da qui in poi inizia a collaborare con vari musicisti italiani. È subito in tour, quello di Alice, chiamato Il sole nella pioggia, insieme all’amico Jakko. Lavora con Eugenio Finardi nell’album La forza dell’amore e l’anno successivo nell’album Millennio. Con Alice collabora nell’album Mezzogiorno sulle Alpi e con Fiorella Mannoia ne I treni a vapore. Qui incontra il chitarrista Paolo Gianolio, che lo presenta al cantautore italiano Claudio Baglioni, e partecipa al tour Oltre (insieme al bassista Tony Levin), è l’inizio di una lunga e proficua collaborazione.
Nel 1992 escono due album live Assieme e Ancorassieme, dove Harrison suona batteria e percussioni. Nel 1993 collabora con Raf nell’album Cannibali, sempre nello stesso anno inizia una collaborazione con Franco Battiato e suona nell’album Caffè de la paix.
Nel 1994 prende parte a un concerto con Baglioni, e gli viene offerta una nuova collaborazione, sfociata nell’album del 1995 Io sono qui, sempre nello stesso anno incontra nuovamente Franco Battiato e suona con lui al concerto del 1º maggio a piazza San Giovanni a Roma; suona anche con Eros Ramazzotti. Ad aprile del 1996, in un’interruzione del tour Io sono qui di Baglioni, registra a Parigi il nuovo album di Battiato L’imboscata, del quale fa parte una delle sue più belle e amate canzoni: La cura. Ancora con Baglioni nel 1997 partecipa alla trasmissione televisiva Rai Anima Mia, trasmissione dalla quale viene tratto il CD Anime in gioco, e nell’aprile del 1998 registra con Battiato il cd Gommalacca, dalla quale è tratto il pezzo Shock in my town.
Negli anni successivi collabora a 5 dischi, tra versioni live e versioni studio, di Claudio Baglioni: A-Live (1998), Viaggiatore sulla coda del tempo (1999), Acustico (2000), Sono io, l’uomo della storia accanto (2003) e Crescendo e cercando (2005).
Il 1999 lo vede ancora insieme a Baglioni per la trasmissione Rai L’ultimo valzer, e per il concerto di Natale in Vaticano di fronte al Papa. Numerose le collaborazioni di Harrison con altri artisti: Incognito, Go West, Paul Young, Lisa Stansfield, Level 42 e molti altri.
Nel 1997 decide di incidere un album solista, l’unico finora, chiamato Sanity & Gravity, che vede la partecipazione di importanti amici, fra i quali Mick Karn (ex Japan), Richard Barbieri (ex Japan e odierno componente insieme ad Harrison dei Porcupine Tree) e Jakko Jakszyk (con quest’ultimo collaborerà più volte), e ne esce un lavoro del quale si possono ascoltare dei brani proprio sul sito di Harrison, un misto di Weather Report, jazz-rock e sicuramente fusion.
L’amicizia di Harrison col tastierista Richard Barbieri lo porta alla storia recente. Nel 2002 Barbieri lo chiama quando Chris Maitland, l’allora batterista dei Porcupine Tree (gruppo appartenente ad un
genere psichedelico, sperimentale e rock progressivo), decide di lasciare il gruppo, e lo invita a New York dove dovevano registrare il nuovo album In Absentia, che uscirà in Europa nel 2003 e vende oltre 100.000 copie; include la traccia The sound of Muzak. Nello stesso anno registra live col gruppo in una radio americana XM, al quale seguirà XMII nel 2005.
La seconda fatica con i Porcupine Tree risale al 2005 con Deadwing, un album rock decisamente più duro rispetto ai precedenti, (grazie anche alle collaborazioni col chitarrista dei King Crimson, Adrian Belew, e quello degli Opeth, Mikael Akerfeldt), nel quale Harrison collabora attivamente alla stesura dei pezzi, in particolare nelle tracce The start of something beautiful e Mother and Child divided. Nel 2007 collabora nuovamente con i Porcupine Tree nell’album Fear of a Blank Planet; nel 2009, sempre con la band progressive britannica, registra il loro ultimo album, The Incident.
Da segnalare i suoi libri, Rhythmic Illusions e Rhythmic Perspectives, nonché i dvd Rhythmic Visions, Rhythmic Horizons e Rhythmic Designs.
Nel maggio 2007, nel 2008, nel 2009 e nel 2010 è stato votato miglior batterista progressive dell’anno dalla rivista Modern Drummer.